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Torino segreta: 10 posti da visitare per scoprire la sua bellezza nascosta

​Con la sua eleganza algida e il fascino tipico delle città d’oltralpe a cui si ispira, Torino è una delle destinazioni più affascinanti del Nord Italia. Ex capitale del Paese, oggi è conosciuta soprattutto per i suoi musei (il Museo Egizio, il Museo del Cinema e il Museo dell’Automobile), il cioccolato e alcuni monumenti e palazzi storici, come la Mole Antonelliana, Palazzo Reale e Palazzo Madama.
In lei convivono due anime: un’estetica fredda, che si riflette nella sua architettura (del resto non è lontana dalle Alpi, dove i torinesi si concedono spesso escursioni e gite in giornata) ma che nasconde un cuore accogliente nello spirito dei suoi pittoreschi abitanti. Tendenze che, apparentemente opposte, convivono nei quartieri che compongono la sua struttura, rigorosi nella loro geometria quanto folcloristici nella loro identità.
Nel 2022, Torino ha ospitato l’Eurovision Song Contest, manifestazione che ha portato molti turisti a riscoprirla come meta delle loro vacanze. Oltre il Duomo e piazza Castello, però, da vedere in città c’è molto di più: per questo abbiamo selezionato 10 luoghi segreti di Torino, in un itinerario che tocca tutto il centro e vi condurrà alla scoperta della sua bellezza nascosta.

La panchina degli innamorati

(Immagine realizzata da @umbegus78)

Un’opera di Rodolfo Marasciuolo, la panchina degli innamorati si trova nel cuore del Parco del Valentino, nel quartiere San Salvario. I due lampioni, originali protagonisti della scultura, lasciano spazio in scena a chiunque voglia sedervisi sopra, tra lo spettacolo del borgo medievale e la bellezza naturale del giardino roccioso. 

La Galleria Subalpina

Struttura maestosa proprio dietro piazza Castello, l’architettura di respiro della Galleria Subalpina si ispira ai passages parigini e, più che uno spazio commerciale, assomiglia ad un salotto elegante in stile barocco e rinascimentale. Sotto le sue vetrate trovano posto ristoranti rinomati, un cinema, una galleria d’arte e una libreria antiquaria. Un pezzo di Torino in cui il tempo si è fermato.

Il Balon

Borgo Dora è il rione del quartiere Aurora che si sviluppa attorno a Porta Palazzo, il mercato coperto più grande d’Europa. Qui, ogni seconda domenica del mese, si tiene uno dei mercati delle pulci più famosi d’Italia. Antiquariato, stampe, abbigliamento, bigiotteria, ma anche mobilio e oggetti assurdi: tra i suoi banchi e le stradine acciottolate del borgo si fanno acquisti, si scambiano chiacchiere e si rivela l’anima conviviale di Torino. 

Il portone del Diavolo

Essendo uno dei vertici dei due triangoli della magia nera e della magia bianca in Europa, nei secoli Torino si è guadagnata la fama di città esoterica. Il batacchio del portone di Palazzo Trucchi di Levaldigi (ora sede della Banca Nazionale del Lavoro) lo dimostra: raffigura un diavolo e due serpenti, e leggende narrano che sia comparso da solo una notte. Altre leggende che gravitano sul palazzo raccontano che tra le sue mura abbia fatto molti prigionieri e che il fantasma di una ballerina vaghi ancora per le sue stanze. Nei tarocchi, il numero associato alla figura del Diavolo è il 15: indovinate che autobus passa di qui. 

Il palazzo Fetta di polenta

Si chiama Casa Scaccabarozzi, ma a Torino tutti la chiamano Fetta di polenta. L’architetto dietro questa costruzione nel quartiere Vanchiglia è Alessandro Antonelli, lo stesso dietro il progetto dell’iconica Mole (oggi sede del Museo del Cinema) che la portò a termine per sfida, più che per una vera e propria esigenza abitativa e architettonica. Il motivo del suo soprannome si può intuire facilmente, osservandone i colori e la forma stretta e allungata. 

Il palazzo col piercing

Un altro edificio particolare è il palazzo col piercing, non lontano dal Duomo e dalla centralissima via Garibaldi. In realtà l’installazione artistica, risalente agli anni 90 e inizialmente concepita come temporanea, si intitola Baci Urbani ed è opera dell’architetto Corrado Levi. Con il suo lavoro, Levi voleva sottolineare le due anime di Torino: quella ribelle, rappresentata dal piercing, e quella più rigorosa che si riflette nel palazzo settecentesco che lo ospita. Ai lati del piercing sgorgano anche due rivoli di sangue, colorati di rosso e blu, a simboleggiare proletariato e nobiltà.

Il Condominio 25 Verde

Palazzo foresta, casa tra gli alberi, bosco verticale, edificio giungla: comunque lo si chiami, il Condominio 25 Verde, complesso residenziale nel quartiere San Salvario, è un esempio di innovazione ed ecosostenibilità edilizia dove la natura convive felicemente con l’architettura urbana. Un progetto di Luciano Pia, nei suoi spazi ospita 63 appartamenti e più di 200 alberi, che generano ossigeno e abbattono le polveri sottili. 

I murales di Millo

I murales dello street artist Millo - pseudonimo di Francesco Camillo Giorgino - fanno parte di un progetto più ampio, promosso dal Comune di Torino, di riqualificazione del quartiere Barriera di Milano. Le opere sono 13, sparse in tutto il quartiere, ma non sono gli unici lavori di street art in città: murales interessanti si possono trovare anche nei quartieri Aurora, Borgo Rossini e Borgo Campidoglio. 

Il Circolo dei lettori

Il Circolo dei lettori è un salotto nascosto vicino a via Po, un ritrovo di appassionati, autori e topi di biblioteca che qui possono partecipare a gruppi di lettura e iniziative culturali. Si trova nel seicentesco Palazzo Graneri della Roccia, e tra le sue stanze sontuose non è raro incontrare penne di fama mondiale: da qui sono passati scrittori come Daniel Pennac e Don DeLillo. 

Il toret

Non è proprio un luogo, ma è comunque una particolare istituzione torinese. Il toret è una fontanella che si trova solo a Torino: dal caratteristico colore verde bottiglia, l’acqua sgorga da una scultura a forma di toro, un omaggio alla città e al suo animale simbolo. Le fontanelle hanno 160 anni, sono più di 800 in tutta Torino - anche se in città si dice che non si trovino mai nel momento del bisogno - e si possono addirittura adottare. 

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