09
feb

10 cose da vedere a Milano

Centro nevralgico del Nord Italia, punto di riferimento mondiale di arte, moda, architettura e storia, pilastro dell’economia e della finanza del paese: Milano è praticamente la seconda capitale d’Italia. I suoi monumenti più famosi, insieme agli eventi che la animano ogni giorno dell’anno e ai suoi piatti tipici - primo fra tutti, la cotoletta alla milanese -, sono scolpiti nell’immaginario comune non solo dei cittadini, ma anche dei turisti che contribuiscono a renderla una delle città più visitate al mondo. La Galleria Vittorio Emanuele, l’Arco della Pace, i navigli e la futuristica piazza Gae Aulenti, passando per il suo Duomo, i suoi musei e i capolavori immortali che questi custodiscono (primo tra tutti, L’Ultima Cena di Leonardo da Vinci): ecco una lista delle 10 cose che non puoi assolutamente perderti durante una visita a Milano.

1. Il Duomo e la Galleria Vittorio Emanuele

Il Duomo di Milano è la chiesa più grande d’Italia e il simbolo della città, un esempio magistrale di arte gotica che risale al 1300 e che riunì le più grandi maestranze europee nella sua costruzione. Sotto al Duomo si trovano degli antichi scavi risalenti a Santa Tecla, la basilica precedente, e al Battistero in cui sarebbe stato battezzato Sant’Agostino. Anche le sue terrazze sono visitabili: tra le loro guglie, offrono una vista spettacolare su Milano e sulla Madonnina d’oro, statua posta in cima alla guglia più alta a proteggere simbolicamente i milanesi e la loro città. 
Non lontano da lì, la Galleria Vittorio Emanuele collega Piazza Duomo a Piazza della Scala (dove si trova il celebre Teatro alla Scala). Soprannominata il salotto di Milano, è una galleria commerciale - una delle prime nel suo genere - costruita in stile neorinascimentale e  punteggiata di negozi e locali eleganti, ritrovo dell’alta borghesia milanese fin dai tempi della sua costruzione, negli anni 60 del 1800. Un brano di fine anni 30 recita che “Milan, l’è un gran Milan” (Milano è una grande Milano) e passeggiando tra le insegne delle sue botteghe storiche - per legge rigorosamente nere con scritte dorate - non è difficile capire il perché.

2. Parco Sempione e il Castello Sforzesco

Oggi sede dei Musei Civici, nei secoli il Castello Sforzesco è stato fortezza, corte e caserma. Si affaccia, con il suo torrione centrale (detto Torre del Filarete) su Parco Sempione, e al suo interno si trovano opere, tra gli altri, di Leonardo e Michelangelo. Parco Sempione è invece un enorme giardino all’inglese risalente alla fine dell’Ottocento che, con i suoi oltre 47 ettari, costeggia la struttura del Castello. Il parco ospita la Triennale di Milano (e per questo è disseminato di opere d’arte - il Teatro Continuo di Alberto Burri, i Bagni Misteriosi di Giorgio De Chirico, il Chiosco Scultura di Giorgio Amelio Roccamonte), ma anche il Palazzo dell’Arte e l’Acquario Civico. Accanto a Parco Sempione si trova il neoclassico Arco della Pace, uno dei monumenti simbolo di Milano. Una visita, anche solo per rilassarsi sul prato o percorrere i suoi sentieri alberati, è d’obbligo in ogni periodo dell’anno.

3. La Pinacoteca di Brera

Quello di Brera è da molti considerato il quartiere bohémien della città, e il suo fulcro è proprio la Pinacoteca, un museo d’arte antica e moderna di rilevanza nazionale ricavato, insieme all’Accademia di Belle Arti, all’interno del Palazzo di Brera. Al suo interno, la Pinacoteca custodisce capolavori di arte italiana (Raffaello, Andrea Mantegna, Piero della Francesca, ma anche Boccioni, Modigliani, Carrà e Morandi) e straniera (Rubens, Van Dyck, Hayez), una collezione estesa e magistrale che la rende uno dei musei più visitati in Italia.

4. L’Ultima Cena di Leonardo da Vinci al Museo del Cenacolo Vinciano

Un’opera magna che non avrebbe bisogno di presentazioni, l’Ultima Cena (o Cenacolo) è probabilmente il dipinto murale più importante e celebre al mondo.
Capolavoro di Leonardo da Vinci, - l’uomo che, per l’Italia, è simbolo del Rinascimento e l’incarnazione del genio assoluto - che lo dipinge tra il 1494 e il 1498, il Cenacolo si trova al Museo del Cenacolo Vinciano, nel refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie. A causa della tecnica sperimentale di pittura utilizzata, la sua conservazione è costantemente messa a dura prova dall’umidità dell'ambiente in cui si trova, e costringe il dipinto ad essere sottoposto a continui interventi di restauro. Nonostante la sua fragilità, l’Ultima Cena è uno degli esempi più alti di arte di tutti i tempi: non si può non visitarla.

5. I navigli

Tecnicamente, i navigli sono un sistema di canali studiato da Leonardo da Vinci per rendere meno difficoltosa la navigazione delle imbarcazioni tra Milano e il Lago Maggiore, ma per i milanesi, la parola navigli significa molte cose: botteghe, locali, ristoranti, mercatini d’antiquariato, vita notturna, un ecosistema dal fascino romantico e struggente che si snoda tra la famosa Darsena (l’antico porto di Milano), le porte Genova e Ticinese, i cosiddetti Naviglio Grande e Naviglio Pavese. Un angolo di Milano autentico ma eclettico, raccolto ma aperto al mondo, da esplorare e passeggiare con una calma che la città si concede troppo poco spesso.

 

6. Il Bosco Verticale

Il Bosco Verticale, un progetto di Boeri Studio, è un edificio innovativo che ambisce a sancire, nella sua struttura architettonica particolare, la coesistenza tra umanità e natura: il risultato è un esempio avanguardista di foresta urbana che ogni anno assorbe oltre 30 tonnellate di anidride carbonica e custodisce un patrimonio inestimabile di biodiversità. In pochi anni (è stato inaugurato nel 2014), il Bosco Verticale è diventato uno dei palazzi più pittoreschi dello skyline cittadino: una vera e propria rivoluzione nel panorama urbanistico milanese.

7. Il Museo del Novecento

Situato in Piazza Duomo, nel Palazzo dell’Arengario, il Museo è dedicato - appunto - al Novecento artistico in Italia. Disposte in ordine cronologico, le quasi quattrocento opere che ospita raccontano l’arte contemporanea del paese e dell’intero secolo scorso: il Futurismo di Carrà, Boccioni e Balla, la metafisica di De Chirico, ma anche Giorgio Fontana, Giorgio Morandi, l’Arte Povera e lo spazialismo di Lucio Fontana. Oltre a custodire la collezione permanente, il Museo svolge anche la funzione di archivio e occasionalmente organizza mostre temporanee.

8. Piazza Gae Aulenti

Piazza Gae Aulenti è una piazza che si trova nel quartiere Isola, dedicata alla memoria dell’omonima architetta e adiacente al vivace e frenetico Corso Como, uno degli epicentri della vita milanese. Nella piazza, uno slargo circolare e sopraelevato dal design futurista, svetta l’Unicredit Tower, il grattacielo più alto d’Italia. Un esempio di potenza architettonica che rappresenta la Milano moderna.

9. La Basilica di Sant’Ambrogio

Seconda di importanza solo al Duomo, la Basilica di Sant’Ambrogio è dedicata al Santo Patrono di Milano ed è il primo - e forse più rilevante - esempio di romanico lombardo in Italia. Costruita tra il 379 e il 386, assume l’aspetto attuale verso l’anno 1000, dopo una restaurazione che la trasforma secondo i canoni del romanico. Nella sua cripta sono conservate le reliquie di Sant’Ambrogio e dei santi Gervasio e Protaso.

10. Citylife

Nato in occasione dell’Expo 2015, CityLife è un complesso commerciale e residenziale che appartiene al quartiere milanese Tre Torri, chiamato così per la presenza di tre grattacieli-simbolo dalla struttura insolita: lo Storto (o Torre Generali), progettato da Zaha Hadid, il Dritto (o Torre Allianz) di Arata Isozaki, e il Curvo (o Torre Pwc) di Daniel Libeskind. Oltre alle torri e alle residenze di lusso dei suoi abitanti, CityLife - che è un’area interamente pedonale - comprende un parco, un centro commerciale, alcuni palazzi (tra cui il mastodontico Palazzo delle Scintille) e Artline, un percorso a cielo aperto composto da installazioni permanenti d’arte contemporanea.

Cosa mangiare a Milano? I piatti tipici

Uno slogan pubblicitario molto conosciuto in Italia individua un certo periodo (e attitudine - edonista, individualista, spregiudicata) della città identificandolo con il nome Milano da bere. Gli anni 80 sono però finiti da un pezzo, e la città non è solo quella che si beve, dall’Amaro Ramazzotti allo spritz in Terrazza Aperol. Il risotto alla milanese con zafferano e ossobuco, la cotoletta “orecchia d’elefante”, la cassœula a base di maiale e verza e, per concludere, il panettone: Milano è anche piatti colmi e una tradizione culinaria che, nonostante le tendenze cosmopolite della città, non è mai andata a perdersi.


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